Barchesse di Villa 
    
Trissino
 Nei Quattro Libri Palladio afferma di aver cominciato a Meledo una fabbrica di villa per i fratelli Ludovico e 
    
Francesco Trissino, figure di primo piano dell'aristocrazia vicentina e committenti palladiani non solo a Meledo ma anche per un proprio 
    
palazzo di città in contra' Riale (1558) e per un piccolo villino suburbano. 
 L'incisione del trattato restituisce una struttura 
    
imponente, articolata su più livelli, palesemente ispirata allo sviluppo dei complessi acropolici romani antichi. Non è possibile affermare se 
    
tale progetto avesse velleità esecutive. D'altro canto esistono tracce evidenti di un inizio di progetto palladiano nelle imponenti fondazioni 
    
in pietra degli edifici lungo il fiume e nelle due barchesse con colonne tuscaniche di ottima fattura. 
 L'ipotesi più economica 
    
porta a pensare che sia esistito un progetto palladiano per villa Trissino, tuttavia non necessariamente identico a quello presentato nei 
    
Quattro Libri. Quest'ultimo sembra piuttosto lo sviluppo di un'ipotesi teorica immaginata per il sito reale di Meledo. La torre colombara è 
    
fornita di camini e affrescata con grottesche da Eliodoro Forbicini (pittore veronese che aveva già lavorato nei palladiani palazzi Chiericati 
    
e Thiene), segno evidente di un utilizzo non solo utilitario.
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